Il dolore ricorda la risacca che va e viene con languore, senza languire, sulla roccia ieratica che svolge il suo ruolo di frustino. Lo travolge quasi ogni volta e, se sbaglia il tiro, se non doma completamente la roccia nell'attimo, non si rassegna mai, riacquista sempre il suo slancio e, come una specie di finta, lo aggira, lo circonda, lo abbraccia e lo abbraccia la prossima volta!
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